Una giornata qualunque in Patagonia
15 dicembre 2016
15 dicembre 2016 – Una solita giornata in Patagonia
Sono passate più di due settimane ma solo oggi iniziò a scrivere qualcosa sulle mie giornate qua. Fin’ora non l’ho fatto, un po’ perché non ho mai avuto tempo, un po’ perché ho vissuto dei momenti troppo intensi per potermi fermare.
Oggi come al solito mi sono svegliata alle 4.40, preso il mio caffè e lavorato fino alle 14.00.
Sono a casa di Martin e Lu, una coppia di giovani argentini che mi ospitano tramite il couchsurfing. Vederli mi fa pensare che l’amore sia davvero una bellissima cosa.
Lu mi ha preparato il primo mate nel vaso regalato da Norma, la signora cilena che mi ha trattato come una figlia durante il soggiorno nel suo ostello a Puerto Natales. Tanto carina da farmi avere la propria stanzina e invitarmi ogni volta a mangiare insieme a lei e sua sorella.
Mi capita spesso di pensare che sia davvero fortunata a incontrare tutta questa bella gente.
A pranzo Martin e Lu vanno a comprare delle empanadas, io preparo un’insalata di riso e mangiamo insieme. Nel pomeriggio vado all’agenzia che sabato mi porterà al Perito Moreno e incontro Elena (nome fittizio, non ricordo mai come si chiamano le persone). È italiana e vive a El Calafate da 10 anni, ci mettiamo a
chiacchierare e mentre mi parla sto notando il suo sguardo sereno. Ha lasciato Milano perché non ne poteva più della frenesia della città e si è stabilita qui. Mi dice che a Calafate si vive bene, la gente è aperta e calorosa e si è fatta un sacco di amici.
Appena esco mi scrive Nacho, il proprietario di Nakel Yenu, l’ostello della prima sera dopo El Chalten. Mi chiede come va e se sto bene nella nuova casa . Ci siamo conosciuti 3 giorni fa, mi sembra giusto che un estraneo si preoccupi dal nulla che io stia bene. Gli dico che non poteva andare meglio e che passerò a salutarlo nei prossimi giorni. Per ancora una volta ho la forte sensazione che gli argentini siano della gran gente.
Sono le 19 ormai. Il sole brilla ancora e fuori fa caldo. Mi siedo e prendo un Tigre, non so bene cosa sia ma è quello che sul menù costa di meno, 40 pesos, quasi 3 euro . Mi portano una tazzina di latte sporco di nesquick, non male. Qua a Calafate la vita è bella ma i prezzi sono degni delle peggio città nord europee. Sono serena pure io, oggi ho avuto un sacco di tempo per me e sono ancora le 19.20, ho ancora 3 ore di luce e nessun impegno. Credo che Elena abbia proprio ragione, quaggiù si vive davvero bene…
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Aleee….e Puerto Natales non lo racconti???
Dai su….i bellissimi tramonti, le passeggiate lungo la Costa Nera, l’asado jajajaja
Ci vediamo presto!!
Un abbraccio
Marco
Que si!!! A Natales vorrei dedicare più tempo perchè se lo merita tutto! <3
A prestissimo!